LA LUCE DI BETLEMME
O divina Luce di Betlemme, che brilli sulle sciagure umane, tracciando
il cammino di ogni uomo buono, donando pace e gioia.
La notte santa avanza; si ode il belare dell’agnello, il lontano latrare
dei cani.
Il bue e l’asino, invece accostati al Bimbo Divino, ravvisano e amano il
Creator!
Luci celesti e sagome angeliche, illuminano il terreno sfiorito,
l’alberata e la siepe, dove, armento e gregge con boari e pastori, dormono
stanchi, protetti da pastrani e pistagne.
Gli angeli annunziano: “È nato il Ré,
Signore del tempo infinito, germoglio dell’umana salvezza di primordiale
memoria”.
Dalla grotta il bimbo vagì, avvolto dalla Vergine in
pochi lini, adagiato sullo strame della greppia. Dal diversorio allo stabbio,
il giusto Giuseppe ha vegliato il divino travaglio, con la ferula, pugnando le
orde erodiane dell’avverso tiranno.
Vennero i poveri e l’altra gente con i Magi ai suoi
piedi; scrigni aurei e profumati di doni regali, all’Arcano pargoletto sono
donati.
Dopo il gaudio, il dolore, gli innocenti sono trafitti
dai fendenti sgualembri e roversi, dell’antico nemico ma il Figlio dell’uomo è
salvo nella terra dei faraoni, dove Osiride abdica a Gesù, giudice equanime la
psicostasia dell’anima di ogni uomo.
Vieni, Signore Gesù, Tu sei nato, rimani con noi il
mondo ha bisogno di Te! Amen
Prof. Perrone
Pasquale (Docente di Religione)
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