"Omne
vivum ex ovo",
cioè "tutti
i viventi nascono da un uovo",
è il motto che per secoli ha spiegato il principio che la vita non
può avere origine dal nulla. Da esso capiamo quale importanza abbia
sempre avuto l'uovo,
con la sua forma perfetta nel nostro immaginario; la sua forma ovale
è infatti una linea senza inizio e senza fine (infinita) che
richiama l’eternità.
In
tutto il mondo, l’uovo è
il simbolo
della Pasqua.
Dipinto o intagliato, di cioccolato o
di zucchero, di terracotta o di cartapesta, l’uovo è parte
integrante della ricorrenza pasquale e nessuno vi rinuncerebbe.
Ma quanti di noi conoscono il significato autentico di questo
simbolo?
Se
quelle di cioccolato o di cartapesta hanno un’origine recente, le
uova vere colorate e decorate hanno una storia antichissima,
che affonda le sue radici nella tradizione
pagana.
Simbolo della vita
che nasce,
l’uovo cosmico è all’origine del mondo: al suo interno avrebbe
contenuto il germe degli esseri. Presso i greci, i cinesi e i
persiani, l’uovo era anche il dono che
veniva scambiato in occasione delle feste primaverili,
quale simbolo della fertilità e
dell’eterno ritorno della vita.
Gli antichi romani usavano
seppellire un uovo dipinto di rosso nei loro campi,
per propiziarsi un buon raccolto.
Con
l’avvento del Cristianesimo,
molti riti pagani vengono recepiti dalla
nuova religione. La stessa festività pasquale,
d’altro canto, risente di lontani influssi: cade, infatti, tra il
25 marzo e il 25 aprile, ovvero nella prima domenica successiva al
plenilunio che segue l’equinozio di primavera. La Pasqua,
insomma, si festeggia proprio nel giorno in cui si compie
il passaggio dalla
stagione del riposo dei campi a quella della nuova semina e
quindi della nuova vita per
la natura.
Anche
in occasione della Pasqua cristiana,
dunque, è presente l’uovo,
quale dono
augurale,
che ancora una volta è simbolo di rinascita,
ma questa volta non della natura bensì dell’uomo stesso,
della resurrezione di Cristo:
il guscio è la tomba dalla quale Cristo uscì vivo.