Spesso il
male di vivere ho incontrato
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il
rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. Eugenio Montale
Commento:
Nella vita, dice il poeta, domina il dolore.
Intorno all'uomo è sofferenza: sofferenza nelle cose, negli animali nelle
persone. E' il male di vivere, una concezione pessimistica dell'esistenza che
avvicina Montale a Leopardi. L'unico rimedio al male di vivere è
l'indifferenza, che è divina perché ci consente di restare sereni e impassibili
come gli dei del mondo antico.
Al male di vivere, a questa ferrea necessità
dell'esistenza, il poeta contrappone la sua scelta morale, l'impassibilità,
l'isolamento. Sono questi il suo bene di vivere, la sua filosofia della vita.
Nella formula montaliana del male del vivere si
è riconosciuta l'intera cultura tra le due guerre.
Questo male di vivere è:
- il disagio contemporaneo di fronte a un mondo
di odio e d'incomprensione
- l'angoscia per la caduta dei valori e degli
ideali che avevano reso più accettabile l'esistenza alle generazioni precedenti
- il sentimento doloroso di chi non sa più
conferire significato e scopo ai propri giorni
Il poeta rappresenta tutto ciò con la forza di
alcuni eloquenti oggetti poetici. Si tratta di oggetti emblematici, che si
caricano di un valore generale di simbolo: spesso, in montale, cose concrete
diventano segno di concetti astratti. Si comincia individuando gli emblemi del
male: il ruscello strozzato, la foglia incartocciata sul terreno, il cavallo
caduto. Il bene per contro, non c'è, o meglio, consiste nell'assenza del male.
Da qui l'invito del poeta a fuggire: bisogna
fuggire in ciò che egli chiama indifferenza. Essa è l'unica realtà divina,
perché ci porta fuori dall'esistente, fuori come sono già altri oggetti
emblematici:
- la statua: inattaccabile dai sentimenti e
dalla sofferenza
- la nuvola e il falco staccati dal mondo e
preservati così da ogni bruttura
In ciò risiede il precario messaggio che il
poeta può offrirci in positivo: bisogna contemplare ogni cosa dall'altro e da
fermi, secondo il tipico volo del falco. Questo è l'unico bene concesso agli
uomini.