martedì 25 febbraio 2014

Unzione degli infermi...


L'unzione degli infermi (o unzione dei malati; o estrema unzione) è un sacramento celebrato dalla Chiesa cattolica e da altre chiese cristiane. Consiste fondamentalmente nella preghiera che si fa per un malato, spesso al suo capezzale, e nell'unzione dello stesso con l'olio appositamente benedetto per questo uso. È il sacramento destinato espressamente dalla Chiesa al conforto anche fisico delle persone affette da malattia, fin dai primi secoli del cristianesimo.
Dal punto di vista etnologico ed antropologico è un rito di passaggio. In passato questo sacramento era chiamato "estrema unzione". L'espressione ha le sue radici nella lingua latina, e si riferiva al fatto che, delle tre unzioni sacramentali dei cristiani (Cresima,Ordine sacroUnzione dei malati) questo sacramento era l'ultimo ad essere somministrato. Da questo significato, in cui "estremo" significa "ultimo", la prassi pastorale è arrivata a considerarlo unicamente il sacramento dei moribondi.Papa Innocenzo I, nella propria lettera del 19 marzo 416, stabilisce che l'olio consacrato dal vescovo, potesse essere amministrato anche dai fedeli ai cristiani che non erano sottoposti a penitenza, ponendone in risalto l'effetto corporale tant'è che fu definita da Cesario di Arles Medicina della chiesa.
Nei secoli successivi la diffusione del sacramento, raccomandata fino ad allora per contrastare rituali e pratiche magiche, venne regolamentata da disposizioni conciliari e celebrata dai sacerdoti. La Chiesa cattolica insegna che la sua istituzione risale a Gesù stesso.
  • Il primo invio missionario dei dodici apostoli da parte di Gesù. Dopo che questi ha dato loro le dovute istruzioni, l'evangelista narra:
E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano (Marco 6,12-13).
Nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno (Marco 16,17-18)
Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi. Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta
con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. 
Il Concilio Vaticano II (1962-1965) così la definisce:
Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei sacerdoti, tutta la chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta ad unirsi spontaneamente alla passione e morte di Cristo, per contribuire così al bene del Popolo di Dio (LG 11))
La Costituzione apostolica Sacram Unctionem Infirmorum (30 novembre 1972), in linea con il Concilio Vaticano II ha stabilito che:
Il sacramento dell'Unzione degli infermi viene conferito ai malati in grave pericolo, ungendoli sulla fronte e sulle mani con olio debitamente benedetto – olio di oliva o altro olio vegetale – dicendo una sola volta:
"Per questa santa Unzione e per la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo e, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi".
Oggi il sacramento dell'Unzione dei malati è visto nella luce della vicinanza di Cristo al malato e al sofferente.
Il Compendio del Catechismo afferma: "Questo Sacramento consente talvolta, se Dio lo vuole, anche il recupero della salute fisica". Il Catechismo elenca tra gli effetti del sacramento "il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale".
La Chiesa cattolica lo amministra a chi, malato gravemente, è ancora capace di intendere e volere e così rafforzare la sua fede.
Ministro del sacramento sono il vescovo e il presbitero.

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